Il viaggio di oltre 19.000 Km di Giorgio Vanni, appassionato di viaggi

 

 

di Giorgio Vanni, appassionato di viaggi

 

Per anni ho lavorato nel contesto della carriera diplomatica, particolarmente con responsabiltià nella gestione dei fondi europei devoluti per la Cooperazione internazionale.

Per espletare questi compiti ho vissuto per molti anni in Africa e in Asia. Da sempre appassionato di viaggi  (ho visitato 82 Paesi) da quando sono in pensione, oltre a continuare a coltivare le passioni di sempre, scrivo racconti brevi e libri di viaggio incitando a coltivare e realizzare i sogni al di là dei falsi ostacoli e dell'altrui giudizio.    

 

 

 

Qual è il viaggio che le ha cambiato la vita?

 

Sono un viaggiatore 67enne che nel 2019 ha deciso di dimostrare che l’età non e un limite, ma che al contrario deve essere una motivazione per realizzare i propri sogni. 

Per questo a fine agosto del 2019 ho organizzato un viaggio in solitaria che mi ha fatto raggiungere via terra e mare l’Australia dall’Italia. 

In questo viaggio di oltre 19.000 KM durato 4 mesi e mezzo, ho attraversato: Austria, Slovacchia, Polonia, Bielorussia, Russia, Mongolia, Cina, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Malesia e infine l’Australia. 

 

Si è trattato di un'avventura in cui ho preso i treni della Transiberiana, ho passato una settimana con dei pescatori sulle rive del lago Baikal, ho vissuto in Mongolia con i nomadi delle steppe e del deserto dei Gobi, ho girato per le citta ultramoderne della Cina e sono poi entrato in contatto con le realtà tribali dello Yunnan, sono poi entrato in Indocina e ho disceso la costa del Vietnam per proseguire quindi verso il delta del Mekong. Ho incontrato splendidi viaggiatori in Cambogia e Thailandia tenendo ben presente l’appuntamento a Port Kenang, in Malesia, a fine dicembre per imbarcarmi sulla portacontainer che mi ha permesso di raggiungere Fremantle in Australia, dove mi  aspettava la figlia più giovane.

Un ricongiungimento davvero speciale, tre anni fa proprio oggi, a conclusione del viaggio, ho partecipato alla cerimonia di attribuzione della sua cittadinanza australiana; il miglior modo di concludere questa avvnetura. 

Ho quindi scirtto nel terribile periodo del lockdown, "Overland Italia Australia", un libro sul viaggio che ora mi diverto a presentare in biblioteche e vari media al fine di passare il messaggio di non arrendersi mai e che se si ha un sogno nel cassetto si deve provare a realizzarlo. Penso sia importante mostrare ai tanti "anziani" italiani che non importa l'obbiettivo, ma che si può sempre provare a mettersi in gioco al di la dell'età. 

 

Si ritorna da ogni viaggio diversi e questa avventura ne è stata davvero testimone. In quei mesi sentivo d'avere un diverso rapporto con la fatica fisica e mentale, ero meno impaziente, avevo imparato a meglio controllare l’ansietà e i contrattempi. Come una cartina tornasole erano emerse reazioni negative a fatica e nervosismi , ma le avevo superate e me ne sentivo vaccinato.

Ancora oggi vivo la quotidianità diversamente, sono più certo delle mie capacità e pronto a programmare un'altra avventura, perchè i sogni nel cassetto non finiscono qui...

 

 

Perché il viaggio ti ha cambiato la vita?

 

Da poco, dopo una vita lavorativa estremamente dinamica, ero andato in pensione. Ne era seguito un periodo di riassestamento in cui mi servivano nuovi stimoli e un’impresa da ricordare..Mi dibattevo nel pensiero di come riorganizzare la vita e soprattutto, ben consapevole della ferrea legge della natura per cui : "ognuno di noi in questo pianeta ha un tempo limitato e nel rispetto degli altri, deve sempre cercare di viverlo al meglio", di non sprecare un attimo. Ebbene l'aver realizzato questo "Overland Italia-Australia" in solitaria senza prendere aerei, ha cambiato l'approccio che ho col tempo, con la gestione delle difficoltà e i giudizi altrui. Sono più consapevole del potere della volontà e della motivazione per realizzare gli obiettivi, della necessità di ritrovare l'essenza che abbiamo dentro di noi per meglio comprendere quello che siamo e quello a cui aspiriamo; ho compreso che filtrati dalle stratificazioni degli anni, i desideri che ci ispiravano a vent'anni sono quelli che in realtà continuano a essere il motore per cui ci alziamo alla mattina. E inoltre ho avuto conferma della vacuità dei giudizi e soprattutto dei pregiudizi. Guai a partire con stereotipi sulle popolazioni, quasi sempre in giro per il mondo ho incontrato persone gentilissime che mi hanno aiutato senza chiedere nulla in cambio, o farsi condizionare da "grilli parlanti" che prospettano difficoltà insuperabili o limiti che spesso sono solo proiezioni della mente. E' un messaggio di apertura e resilienza che spero aiutianche quando non si è in viaggio. Personalmente oltre a questa esperienza Overland, io sono sempre rientrato da un viaggio arrichito. Basta mettersi al PC e cominciare a progettare un itinerario, immaginare o ricordare i luoghi dove si andrà o si è già stati e il cuore batte più forte e vibrazioni positive ci anticipano il futuro.   

 

 


Anche tu hai un viaggio che ti ha cambiato la vita?
Raccontacelo